SCRITTORI & SCRITTURA – Incontro con Daniela Raimondi [3]

Viaggio dentro i ‘paesaggi interiori’ di 20 scrittori italiani
(rubrica settimanale a cura di M.P. Ciancio – III° appuntamento)

Scrivere è un atto solitario, intimo e privato. Ci vuoi raccontare che significato ha per te la parola scritta e come vivi il rapporto della scrittura con “l’altro” e con il mondo esterno?

Il terzo intervento di questa rubrica è dedicato a Daniela Raimondi, che ci scrive le sue riflessioni sulla scrittura da Londra:

Esiste un punto chiaro e perfetto dove è possibile riconciliare ciò che sembrava irriconciliabile: il dolore e la bellezza. Quel punto preciso e lontanissimo, semplice eppure costantemente in fuga, è dove risiede la poesia. Scrittura che diventa rito personale, funzione sacra, e quindi creatrice. Un rito necessariamente esclusivo ed individuale. Poesia come parola ottenuta a stento, dunque, lungo un cammino solitario fatto di fede e di ostinazione. Poesia come ricerca del linguaggio, come luce salvatrice e come unica assoluzione possibile. Una forma di pellegrinaggio attraverso immagini e suoni solo intravisti, appena uditi, ma che si schiudono irrimediabilmente dietro quel silenzio e che, da sole, possono colmare lo spazio e il tempo con una bellezza che nutre, che crea là dove nulla esisteva.
Ecco, è in quel preciso momento, nello scontro di energia che si produce fra la realtà circostante e l’individuo, fra la tensione emotiva di chi osserva e l’unicità di quello che viene osservato, che prende forma la forza creativa. E’ in quella tensione estrema fra il mondo esterno e la sensibilità soggettiva che scaturisce una visione della realtà poetica e irripetibile.
Allo stesso tempo, lo scrivere poesia è sicuramente sinonimo di solitudine, un percorso di estraniazione del mondo in una ricerca continua e spesso inutile di precisione. Ma è in questa accuratezza, in questa precisione, che ci si abbandona. E ci si abbandona necessariamente anche a un’attesa, a un vuoto, una mancanza che diventa inevitabile e obbligatoria. La poesia è mancanza, asserisco in un mio testo. La poesia, aggiungo, come attesa e sospensione attraverso l’accuratezza di un linguaggio che solo può suggerire, che solo accenna e sfiora significati più nascosti, spesso irraggiungibili. È il bisbiglio della preghiera, ma una preghiera laica, dove la poesia diventa la “puttana poesia” di Antonio Porta: femmina, erotica, sempre sfuggente e mai ottenibile fino in fondo. Ci illuminerà e ci darà calore ma senza mai diventare totalmente parte di noi, del nostro essere. Ci penetrerà, senza che noi si giunga mai a penetrarla.
La poesia è la zona senza memoria dove è possibile essere il disordine, la pena, l’abbandono; e poi il tragitto sacro verso la gioia, il suono vergine della parola quotidiana che all’improvviso si carica di significati appena inventati e ogni volta diversi, ogni volta più puri, più semplici e complessi.

[settembre 2008]

NOTA
Daniela Raimondi vive a Londra dove si è laureata in lingue e letterature straniere e ha ottenuto un Master in Letteratura latino-americana presso il King’s College, Università di Londra. Insegna italiano come lingua straniera. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti a concorsi letterari nazionali, fra questi, nella sezione silloge inedita, il “Premio Montale 2004”. Ha pubblicato racconti e poesie in diverse riviste letterariee suoi testi sono stati tradotti e pubblicati in Ungheria. Si sono occupati della sua poesia: Roberto Carifi, Ivan Fedeli, Luigi Fontanella, Marina Giovannelli, Gianfranco Laureano, Gianmario Lucini, Giorgio Luzzi, Daniela Monreale, Giovanni Nuscis, Erminia Passannanti.
E’ presente in varie antologie e ha pubblicato i seguenti volumi di poesia:
-Ellissi (Raffaelli, Rimini, 2005),
-Inanna (Mobydick, Faenza, 2006)
-Mitologie Private (Edizioni Clandestine, Massa Carrara, Ottobre 2007).
Gestisce il blog: http://danielaraimondi.splinder.com/

(nella foto in alto, Daniela Raimondi)

13 risposte a “SCRITTORI & SCRITTURA – Incontro con Daniela Raimondi [3]

  1. Poesia come vuoto, mancanza (qualcuno ha sostenuto che la suprema poesia è il silenzio) ma anche, sostieni, bisbiglio di preghiera…
    In parte mi riconosco e in parte rimango turbato in queste affermazioni di Daniela Raimondi.
    Grazie davvero
    Antonio

    "Mi piace"

  2. Mi sento piccola piccola a leggere questo pensiero relativo alla poesia. Daniela Raimondi è riuscita a dire quanto è difficile spiegare e forse ancor prima individuare.
    Poesia ‘inafferrabile’, che può solo ‘sfiorare’ il sentito, poesia, peraltro, che diventa essenziale nel suo ruolo quando ci si crede fermamente e quando, e solo allora, ad essa ci si abbandona.

    Grazie per questa pagina superba, anche a Maria Pina per aver dato modo di venirne a conoscenza.
    Che meraviglia aver avuto l’opportunità di leggerla!

    Un saluto caro
    Rina Accardo

    "Mi piace"

  3. la poesia come vocazione, ricerca di senso, bellezza, dove il creare è, diviene, un richiamo tra cielo e terra. C’è Keats,e la mistica e il platonismo in questa intervista ma c’è soprattutto la scrittura di Daniela che tende all’equilibrio armonioso, nel lessico e nelle immagini, quasi a guarire nella parola – riscattandolo – il caos dell’umano, purtroppo e comunque sempre presente all’autrice. Un affettuoso saluto a lei e a Maria Pina, Viola

    "Mi piace"

  4. “Poesia come parola ottenuta a stento, dunque, lungo un cammino solitario fatto di fede e di ostinazione” è molto interessante questa traccia che segue e che approfondisce Daniela Raimondi. Un pellegrinaggio, che ha il sapore di un eremitaggio zingaro, lungo la traiettoria di una “parola” che sa accogliere e custodire, salvare e illuminare (partecipante e partecipata).
    Grazie a Daniela per aver accolto questo invito e per la ricchezza stimoltante delle tue osservazioni, da me molto condivise.
    Un grazie inoltre per tutti gli interventi che arricchiscono e animano lo spirito di questa iniziativa.
    Maria Pina

    "Mi piace"

  5. Ciao Daniela! Ho letto davvero con piacere e partecipazione questo tuo bel brano in cui mi ritrovo in molte delle tue affermazioni. Ma più di tutte l’incipit: Esiste un punto chiaro e perfetto dove è possibile riconciliare ciò che sembrava irriconciliabile: il dolore e la bellezza.
    Questo lo sento nel più profondo del mio essere donna e poeta. Grazie di cuore a te a Maria Pina. Un caro saluto, Lucianna Argentino

    "Mi piace"

  6. E’ verissimo, ci sono vari modi di pregare. Riguardo ai turbamenti, l’ambizione di conciliare bellezza e dolore ne è un esempio: affascina e disorienta. Ma Daniela sa bene che riuscire a turbare chi legge e la cosa più difficile (e gratificante) per uno scrittore 🙂

    Antonio

    "Mi piace"

  7. <La poesia è la zona senza memoria dove è possibile essere il disordine, la pena, l’abbandono; e poi il tragitto <sacro verso la gioia, il suono vergine della parola quotidiana che all’improvviso si carica di significati appena <inventati e ogni volta diversi, ogni volta più puri, più semplici e complessi.

    Che bella definizione di quello che Flannery O’ Connor definiva “il territorio del diavolo” e che i mistici di ogni tempo e regione geografica hanno spesso raccontato come “l’attraversare il deserto cantando” (prova durissima e splendida di iniziazione e conoscenza di ogni mistico e/o poeta).

    Cari saluti a Daniela e a Mapi, Bianca

    "Mi piace"

  8. La Raimondi pone un interrogativo preciso circa il “punto dove risiede la poesia” tra “dolore e bellezza”: rifletto, conoscendone le qualità letterarie, su questo assunto che condivido e che, per certi versi, appartiene ai miei campi espressivi (adotto altre forme di linguaggio compositivo ma tutti i linguaggi hanno sintassi e grammatica) sui possibili sensi dei termini “dolore”, alter ego della gioia e delle sottilissime implicazioni che le sfumature degli opposti implicano, bellezza a sua volta comprentende l’antigrazioso e il brutto e, nell’insieme, il vasto comprensorio del senso ideativo.. in ultimo: ogni volta che ho la possibilità di leggerla la raimondi dona gioia del leggere, piacere sensuoso del leggere..
    roberto matarazzo

    "Mi piace"

Lascia un commento