Polifonia solitaria di Irene Settembrino

Testo selezionato dalla Commissione di lettura  al Concorso Letterario “Volti e luoghi di Basilicata 2008″ (sez. Narrativa).

Alle radici
e ai frutti che nasceranno….

POLIFONIA SOLITARIA

Atto I – I LUOGHI

Amare lucano…
…Quando le montagne asfissiano lo sguardo all’orizzonte e castrano aperture possibili?
…quando l’immobilità dei campi assolati eterna un tempo che non ha mai avuto tempo?
…quando s’increspano pensieri liquidi nel rifrangersi di soliloqui in-comunicativi?
…quando il vento immoto risveglia il bisogno pànico di unirsi al silenzio?


Atto II – GLI UOMINI

Loro sono li.
Volti ancestrali che raccontano la rassegnazione di chi ha sempre chinato la testa. Ritualità dell’altrui governo che aliena da sé. Madre padrone che nutre figli che si spartiscono amore trattenuto. Padre amorevole che si regala per farne brandelli. Uomini mai. Identità negata a sé stessi. Cammino incompiuto che giustifica ipocondriache volute e amorali tornanti. Nonvedo nonparlo nonsento: parto plurigemellare.


Atto III – IL SOGNO

Abbandonarla a sé?
Riempire la valigia di terra e seguire le orme dei padri? La terra è ovunque e tu sei cittadino del mondo- dicono. Concetto astratto che insegue forme indefinite su solchi scavati di una storia che non ti appartiene. Non è il tuo sudore- dicono.
Lottare per lei?
Volontà di amare che si cerca nel bisogno che accomuna ma che si sterilizza nel suo stesso bisogno. Gesti monchi. Amputati di passione. Amarla come un’amante o niente.

Il sogno è ritrovare boschi di luce nati da semi di uomini…

Irene Settembrino

Irene Settembrino, Potenza 1977

Una risposta a “Polifonia solitaria di Irene Settembrino

  1. Grazie. Ho negli occhi queste sensazioni. Nel cuore flesh di una vita che ho amato, mi riempie le notti ed i ricordi. Nell’animo GENTE che di valori e ViVERE era piena e avrebbe potuto, può ancora insegnare. ma c’è chi distrugge. L’avidità rende ciechi e annulla le opere del passato e la gente. Ho nell’animo quel popolo, la sua gente che ho amato e amoancora.
    perchè i semi ci sono ancora nel buio della terra. Aspettano un poco di calore, una goccia d’acqua. Aspettano d’essere ascoltati per riesplodere a nuova vita.

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