Spunti (di)versi con… Domenico Cipriano

I POETI SI RACCONTANO 9
Interviste sulla poesia a cura di M. P. Ciancio per il blog letterario LucaniArt Magazine

Poesia: passione, libertà…
Autonomia, coerenza, battito del mondo.

I desideri di un poeta
Riuscire a vivere intensamente e in sintonia con ciò che scrive, e vedere riconosciuto in vita il proprio impegno con la poesia.

Una tua definizione di poesia
La poesia è il bisbiglio chiuso nell’attimo raccolto nella foto scattata; rappresenta l’incredulo momento del risveglio dall’ipnotico, breve tragitto nel mondo. (tratta da un mio intervento dal titolo: Invito al viaggio)

Il ruolo della poesia oggi
Minore, ma non esiguo, è vista ancora troppo come diversement, poco concreta per la sua portata.

Da dove viene la parola del poeta
Da dentro, ma avendo lo sguardo attento sul mondo.

I tuoi poeti preferiti
Pavese, Caproni, Saba, Sinisgalli, Pagliarani, Auden, Pessoa… i poeti della beat generation.…

Almeno tre libri di poesia da cui non ti separereresti mai
Scelgo tre libri da portare con me tra quelli che ho comprato negli anni o mi sono stati regalati e, per motivi che non sono soltanto legati all’influenza sulla mia scrittura, ma anche affettiva, hanno per me un valore particolare: “Sfavorevole agli addii” di Natan Zach, “Tutte le poesie” di Giorgio Caproni, “Tutti i testi” di Tom Waits.

Un poeta sopravvalutato
I poeti non sono mai sopravvalutati.

Un poeta sottovalutato
Ce ne sono molti, spesso che hanno vissuto la loro poesia in modo più appartato, fuori dai circuiti letterari dominanti negli anni.

La tua prima poesia
A 9 anni a scuola, poi ho smesso per quattro anni.

Il punto di partenza della tua poesia
Le origini, i luoghi della mia avventura di uomo, ma guardando sempre ad un confronto critico con il mondo che mi contiene.

Un verso che avresti voluto scrivere
“Assenza, più acuta presenza” (Bertolucci).

La poesia che più ti rappresenta
“Sulle mie montagne/ c’è il mare/ lo guardo appoggiando/ l’ombra a un palo/…”.

Il tuo ultimo libro
“L’enigma della macchina per cucire”, sono 3 poesie per un libricino da collezione.

Le tracce tematiche che lo caratterizzano
Il rapporto con la scrittura.

Una definizione della tua poesia
Una poesia che cerca l’eleganza della parola per sentire il mondo.

Keats sostiene che il timone della poesia è l’immaginazione, la fantasia le vele, e l’invenzione la stella polare. Cosa aggiungeresti? La ricerca dell’armonia con la vita sono le onde.

La qualità che apprezzi maggiormente in una poesia.
La perfezione cercata nella sua precisa imprecisione.

Il futuro della poesia
Una maggiore diffusione, dovuta ad un interesse crescente che segue solo ad una crescente cultura dell’arte. Ma sarà sempre un’arte di nicchia.

Un consiglio ai giovani poeti
Amate la poesia, leggendola e scrivendo ciò che veramente sentite, senza mai cedere a compromessi.

Un suo dono (poetico) ai lettori di Lucani Art:

(a mio padre)

Si è raggrumato in sogno
la sequenza dell’adolescenza
noi due seduti: tu intento
a leggere il giornale, io
un libro, cogliendoci nelle parole,
fermando quell’istante quotidiano
colpa gli odori della casa
il calore della stufa a kerosene
e il velluto a scacchi delle poltrone.
Mi hanno sorpreso di notte
in un sobbalzo della mente
che si concede raramente indietro
scompigliando gli anni
alla memoria senza grandi eventi:
quella necessaria, e più segreta.

(Monteforte Irpino, 14 giugno 2009)

(in alto Domenico Cipriano, foto di Maria Pina Ciancio, luglio 2009)

(intervista a cura di Maria Pina Ciancio, esclusivamente per il sito internet LucaniArt Magazine)

11 risposte a “Spunti (di)versi con… Domenico Cipriano

  1. Con Domenico Cipriano ci siamo conosciuti a Verona nel novembre 2008, ma già ne avevo apprezzato la parola.
    Ho qui il piacere di ritrovarlo per esprimergli, dopo aver letto l’intervista, vicinanze e convergenze (sulla provenienza della parola, su Giorgio Caproni, sul verso di Bertolucci…).
    Sulla poesia come ‘bisbiglio’, ‘breve tragitto nel mondo’ sarei anche d’accordo, purchè punto di partenza per prospettive e sfide più ambiziose: un destino di nicchia, d’accordo, per la poesia, ma con la speranza di decodifiche e profezie inattese e preziose.
    Un caro saluto a Domenico e mapi
    Antonio

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  2. ho letto le prime poesie di Domenico Cipriano con l’entusiasmo di un ragazzo di fronte ad un poeta – resta il cantore segreto dei cieli irpini,qualunque sia il luogo in cui scrive – vivo nel desiderio di veder fiorire l’albero che nel cognome reca:punta verde nel cielo dell’azzurro paziente-con dedica

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  3. Complimenti a Domenico Cipriano e a Maria Pina Ciancio per la bella intervista. E’ importante discutere di poesia, tentare di far comprendere che essa è profondamente, intimamente legata alle profondità del nostro umano esserci, interrogarci, eticamente vivere.
    Un caro augurio ad entrambi ed un amichevole saluto da parte di Mariella Bettarini

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  4. dalla intervista mi sembra che emerga profilo di giovane poeta impegnato e raffinato, colpisce la poesia che ti, ci ha donato! la memoria ne è sorta di protagonista che mi coinvolge.. grazie a mapi per questa scoperta di autore a me vicino anche, credo, “geograficamente”…

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  5. Caro Antonio, una delle caratteristiche della poesia di ogni tempo è quella di far incontrare le persone in posti lontani e poi riportare fermo nel ricordo quell’incontro che si ripete nella poesia che si legge di volta in volta di quell’amico-poeta. Nel nostro caso quella bella serata a Verona. Ma vale lo stesso per chi è vicino geograficamente, le cui conoscenze ed amicizie nascono per una comune passione, come Vincenzo, ed altri amici. Tornando ad Antonio: sfide ambiziose per la poesia, come dici, sono sacrosante, ma già proporsi con la poesia nel vivere quotidiano, tralasciando le tante possibili “carriere” per dedicarsi con impegno e tempo nel rispetto della fede nell’arte dei versi è un’ambizione che già apre a sfide nel vivere comune. Vivere per un’arte di nicchia non è deplorevole, tutt’altro, né sottrae a lampi di preziosa profezia. La mia riflessione nasce da una consapevolezza, senza farsi illusioni, dello spazio che occupa la poesia, pur valorizzata negli anni, sottratta come è alla mercificazione, e rivolta sempre a chi sa cercarla per amarla, e non subirla. E ciò non può farci dispiacere.

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  6. Si Domenico, la ricerca di empatia è connaturata alla poesia, mentre la sua gratuità la sottrae alla mercificazione…grazie anche per le altre tue precisazioni, rivelatrici di sensi ulteriori che condivido pienamente (anche io penso che la poesia presupponga e pretenda il vivere quotidiano: ‘primum vivere’!).
    Un caro saluto, col desiderio e la speranza di incontrarci nuovamente e presto !
    Antonio

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  7. Grazie Domenico della partecipazione e del dono poetico, che ho apprezzato molto, per l’equilibrio e l’armonia del verso, attraversato da trame di memoria e belle riflessioni sugli affetti più intimi.

    Abbraccio inoltre caramente tutti gli amici/amiche che di volta in volta si fermano a leggere e a condividere questi scritti…

    A presto Mapi

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  8. Conosco da tantissimo tempo Domenico e vedo che ha maturato una concezione nitida e diretta del mondo e dell’arte: mi colpisce sopratutto il verso di Bertolucci che ha scelto e la convinzione che un poeta non sia mai sopravvalutato. Ahimè, ci sono poeti sopravvalutati; e sopratutto poeti che fanno di tutto per farsi sovrastimare. Ma la fede nel testo, che è poi l’unica cosa che rimane quando le chiacchiere passano, questa fede è anche la mia, e l’ho potuta riscontrare in tanti, veri, onesti poeti che ho incontrato negli anni. Complimenti a Maria Pina Ciancio che ha saputo, con una grande coincisione, far emergere la storia di questo poeta con poche indispensabili domande. Se si facesse della critica sempre così lampante, penso che le cose per la nostra poesia sarebbero diverse, in meglio, e non poco.

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  9. Ho conosciuto la poesia di Domenico qualche anno fa, se non sbaglio nel 2004, quando lo invitai a partecipare ad un’antologia dedicata alla nuova poesia campana.
    Ho sempre apprezzato, nel suo discorso poetico, un autentico, forte, sincero amore per la vita e un entusiasmo estremo (misto anche, però, a una sottile, silenziosa malinconia).
    Si tratta di un poeta da seguire, da leggere e da rileggere costantemente.

    Un caro saluto a Maria Pina e una domanda finale a Domenico:
    a quando un tuo nuovo libro di poesie?
    Mario Fresa

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