Spunti (di)versi con… Gabriella Gianfelici

I POETI SI RACCONTANO 17
Interviste sulla poesia a cura di M. P. Ciancio per il blog letterario LucaniArt Magazine

Poesia: passione, libertà…
E comunicazione, sì perché percepisco il linguaggio poetico come forma alta per comunicare emozioni, sentimenti, messaggi, cultura, memoria.

I desideri di un poeta
Il poeta è una persona come tutte le altre e quindi con desideri come tutti. Certo, personalmente, desidererei un mondo meno violento e meno ingiusto, una società che esprima più valori che conflitti e interessi economici, una società che rispetti l’ambiente e tutto ciò di cui è composta.

Una tua definizione di poesia
La poesia è una carezza che arriva e che fa del bene. Folgorazione di sentimenti.

Il ruolo della poesia oggi.
A mio avviso oggi l’importante è non demordere dai nostri convincimenti, essere noi stessi fino in fondo, ognuno con la propria diversità certo, ma essere portatori di desideri e di passioni. La poesia, proprio per il carattere passionale che le è insito, può aiutare a veicolare emozioni, sensazioni, a farci intuire mondi diversi e questo è fondamentale oggi per vivere meglio.
Avere una percezione sottile per intuire di più. La letteratura è nomade, non solo perché ci fa viaggiare attraverso il mondo ma soprattutto perché ci fa attraversare l’animo umano.

Da dove viene la parola del poeta
Dall’osservazione acuta di ciò che guarda e dal desiderio di comunicare, questo permette l’apertura di noi stessi e degli altri e la parola del poeta può facilitarne la conoscenza.
Nominando esattamente le cose chi scrive le fa esistere e la parola diviene fisica, materiale, resiste alle erosioni del tempo. Una parola, a volte, incide nel profondo e nella carne, traccia geografia di significati.

I tuoi poeti preferiti
Sono moltissimi/e: M.Cvetaeva, G.Leopardi, C. Pavese, G.Lorca, E.Dickinson, S.de Mello Breyner, e poi ho moltissimo studiato e seguito le poesie delle donne dal primo ottocento a oggi, non soltanto in ambito europeo ma anche internazionale come la poesia araba e africana.

Almeno tre libri di poesia da cui non ti separeresti mai.
Alda Merini: Vuoto d’amore; Wislawa Symborska: Vista con granello di sabbia; Adonis: Libro delle metamorfosi e della migrazione nelle regioni del giorno e della notte.

Un poeta sopravvalutato
Salvatore Quasimodo

Un poeta sottovalutato
Toni Maraini

La tua prima poesia.
E’ stato un piccolo inno al mare che amo moltissimo, la scrissi dopo che mio nonno m’insegnò a scrivere, prima di andare alla scuola elementare.

Il punto di partenza della tua poesia
Punto nodale della mia poesia è senza dubbio “l’urgenza” della comunicazione, anche se le opinioni sono diverse è fondamentale conoscerle e valutarle. Cerco, inoltre, con un linguaggio “normale” di esprimere concetti e sensazioni che sono bagaglio di tutti.
Spendermi a piene mani, tuffarmi nelle relazioni e nel sociale come necessità, imperativo al ricordo, rimozioni di ingiustizie sociali e producendo un dialogo calmo, pieno e a bassa voce, come nelle confidenze dove fondere desiderio di essenzialità e cosciente netto rifiuto dei surrogati asettici e patinati della cultura dominante.

Un verso che avresti voluto scrivere
“Malgrado le pietre/a immagine umana/ rideremo ancora/ “ da “Poesia ininterrotta” di Paul Eluard.

La poesia che più ti rappresenta
Questa è una domanda molto difficile, scegliere è difficile. So soltanto che è molto tempo che porto nell’agendina la poesia di Angelo M. Ripellino: “Dove ci incontreremo dopo la morte?”ma certamente non è l’unica che ricordo spesso.

Il tuo ultimo libro
S’intitola “Essere lo spazio vuoto tra due righe”, è stato pubblicato nel dicembre 2007 dalla Pascal Ed. di Siena.

Le tracce tematiche che lo caratterizzano
E’ un discorso sul tempo che passa, che va. Quindi memoria e riflessioni. Parole dell’anima: la capacità di andare oltre le semplici sembianze, di riconoscere l’intimo volto delle cose, la sua natura reale: riconoscere l’anima e trattenere il fiato di fronte alla bellezza e alla meraviglia.

Una definizione della tua poesia
E’ una carezza che arriva per chi scrive e per chi ascolta o legge.

Keats sostiene che il timone della poesia è l’immaginazione, la fantasia le vele, e l’invenzione la stella polare. Cosa aggiungeresti?
La ricerca dell’armonia sarebbe il mare su cui navigare.

La qualità che apprezzi maggiormente in una poesia.
Restituire in forma “leggibile” e “visibile” emozioni e situazioni.

Il futuro della poesia
Può aiutarci a tornare alla semplicità. Lo scrivere è un gesto modesto e segreto: bastano un figlio e una penna, non ha altre esigenze. L’unico segreto è “raccogliere” i sentimenti, elaborando in solitudine il raccolto per diffonderlo.

Un consiglio ai giovani poeti
Leggere moltissimo, provare a scrivere spesso, non arrendersi mai. E’ sempre meglio scrivere che tenersi tutto dentro, e lavorare con la gioia di avere in dono il mezzo meraviglioso della scrittura.
Tenace e silenziosa, risoluta ma soave, mite e combattiva insieme: questo è il camminare con la poesia.

Un tuo dono poetico ai lettori di LucaniArt

Da “Una riva, due sogni” – inedito –

Mare ondoso e fermo.
Come la vita. Ora.
Lo spigolo del muro
diventa canoa
lo specchio riflette
acqua salata.
Sul battello silenzioso
vanno.
Vorrei dire.
Mi nascondo
alla mia stessa onda.
Due blu infiniti.
Mi schernivo alla vita.
Lei mi è venuta a cercare.
Nascondendo la mia bocca.
La vita è ragnatela
di significati.

(Gabriella Gianfelici, Roma, 11 gennaio 2010)

(intervista a cura di Maria Pina Ciancio, esclusivamente per il sito internet LucaniArt Magazine)

12 risposte a “Spunti (di)versi con… Gabriella Gianfelici

  1. Cara Gabriella, non posso che ringraziare la carezza.
    La parte finale della tua poesia offerta ai lettori di LucaniArt mi ricorda Virginia Woolf quando, parlando della narrativadice che “la narrativa è come una tela di fagno che se ne sta attaccata in maniera forse lievissima, ma pur sempre attaccata, alla vita, con tutti e quattro gli angoli.”
    Un forte abbraccio,
    Christiana

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  2. Intrigante il refuso: “bastano un figlio e una penna”… Ti dono questa carezza: – “A volte, come una moneta mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani” (P. Neruda ” Venti poesie d’amore e una canzone disperata). Un bacio. Grazie
    Marilù

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  3. da tempo conosco g. gianfelici e la stimo molto e sul piano ideativo e sul piano umano: la Sua è davvero poesia che:”…La poesia è una carezza che arriva e che fa del bene. Folgorazione di sentimenti.”, e mi piacerebbe figurare il suo inedito se Gabriella vuole… ora, è vero, non ho la testa a causa di problemi personali, intimi, ma se la poesia è carezza, la carezza fa sempre bene..

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  4. Condivido la posizione di Gabriella Gianfelici sulla poesia e sul suo ruolo nella cultura e nella società.
    L’inedito che ci propone attraversa l’Oceano della nostra anima e positivamente illumina la nostra interiorità. Una barca e le onde è già poesia, come immagine intendo, ma la metafora che che la poetessa elabora con pochissime parole, il movimento interno dei versi, la grazia che tutto ciò esprime, il gioco di specchi è, veramente, l’ondeggiare della Vita nei vocaboli sulla pagina.

    Grazie!

    Rosaria Di Donato

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  5. Gabriella Gianfelici rievoca il potere creativo della nominazione, tipico della divinità e tentazione eterna della poesia. Ma questa ambizione umana fu punita dal Dio della Bibbia col disfacimento dei linguaggi, simbolicamente col disfacimento della torre di Babele. La parola poetica, nondimeno, resta potente, sa essere folgorazione , fonte di conoscenza intuitiva…
    Un grazie particolare,Ggarbiella, per la citazione di quella straordinaria poesia interrogativa di Ripellino, che vi invito a rileggere, col suo crescendo imprevedibile (e gratificante) dei commenti, a questo link

    Amore e morte in Angelo M.Ripellino

    (sono intervenuti on line due dei curatori dell’antologia di Ripellino pubblicata da Einaudi)

    Grazie ancora, un caro saluto
    Antonio

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  6. Come la vita. Ora.
    Lo spigolo del muro
    diventa canoa
    lo specchio riflette
    acqua salata.
    .
    Raccolgo per me questo frammento e… solo per quell’intoppo,l’angolo che spigola il campo della vita, mi sento posta in mare aperto, in navigazione, oltre ogni barriera, oltre l’ostacolo che, anzi, si fa mezzo e, sempre a mio parere, promuove il viaggio.Grazie, ferni

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  7. A voi intanto un caloroso grazie:di avermi letta e aver lasciato “briciole” di poesia sulla mia strada.
    Risponderò ad ognuno appena possibile.
    Ancora saluti
    Gabriella

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  8. Mi sento in sintonia con quanto espresso da Gabriella, sento mio il suo modo di intendere la poesia e non potrebbe essere altrimenti visto che è dai primi anni novanta che ci conosciamo e che tanti bei momenti di poesia abbiammo creato e condiviso… Grazie Gabriella! Un saluto e un grazie anche a Maria Pina. Lucianna

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