La spedizione di Henri Cartier-Bresson in Basilicata

La Basilicata rappresenta, a partire dagli anni ’50, un caso-studio per numerosissimi antropologi. Primi fra tutti Diego Carpitella ed Ernesto De Martino, i quali nei primi del Novecento attuano una serie di spedizioni per analizzare quelli che sono i caratteri peculiari di questa terra. Ad essi dobbiamo aggiungere l’opera di Carlo Levi che attraverso i suoi dipinti e il suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, diffonde la fama della Lucania all’estero. Ma il prezzo della conoscenza geografica è alto: i video, le canzoni, i reportage fotografici danno un’idea sbagliata di un Sud arcaico ed arretrato, dove l’immobilismo, la magia e le credenze popolari dilagano.

L’unico che riesce, attraverso la fotografia, a documentare gli avvenimenti, il popolo lucano così come si presenta ai suoi occhi, cogliendo la vita di sorpresa, come appena sveglia, senza pose artificiali è Henri Cartier-Bresson a cui dobbiamo tutta la nostra gratitudine. Le foto che seguiranno si riferiscono al reportage fotografico che Cartier-Bresson realizzò a partire dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ’70.

In attesa della mostra che la Fondazione Southeritage, ad un anno dalla morte del Maestro, dedicherà al grande fotografo noi della Fanzine abbiamo deciso di ricordarlo attraverso alcuni dei suoi scatti più belli realizzati in Lucanai. Il suo linguaggio artistico – antropologico, inteso come impegno di documentazione verso aspetti della realtà storico – sociale lucana, emerge prepotente così come forti emergono le testimonianze storiche che documentano la nostra identità culturale. Lo scopo è quello non solo di valorizzare la cultura, ma anche di rivalutare le collezioni presenti sul territorio valorizzando l’esistente attraverso l’informazione.

Per visualizzare le foto, il sito di riferimento è: http://digilander.libero.it/clfanzine/Bresson1.htm

(in alto Accetura, foto di Henri Cartier-Bresson)

5 risposte a “La spedizione di Henri Cartier-Bresson in Basilicata

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