Spunti (di)versi con… Antonella Pizzo

I POETI SI RACCONTANO 26
Interviste sulla poesia a cura di M. P. Ciancio per il blog letterario LucaniArt Magazine

Poesia: passione, libertà…
gioia, a volte consolazione, altre volte struggimento intenso, o ancora ordine ed elaborazione dati.

I desideri di un poeta
I desideri di una qualunque persona, così desidero la serenità per la mia famiglia.

Una tua definizione di poesia
Trasmutazione della sofferenza in canto potrebbe essere una delle tante definizioni che mi vengono in mente, ma la poesia è tutto e il contrario di tutto, quindi ogni definizione che mi sembra rappresenti il momento può essere quella giusta in quel momento.

Il ruolo della poesia oggi.
Pare che oggi la poesia non serva a nulla, siamo nell’era dell’inutile apparenza.

Da dove viene la parola del poeta
Dalla vita, dall’osservazione, dall’accoglimento di ciò che ci accade e di ciò che accade e nella sua trasformazione o nella sua trasmutazione in altro, il negativo in positivo, il pianto in canto, il brutto in bello, il bello in sublime.

I tuoi poeti preferiti
I soliti noti, Montale, Eliot, Zanzotto, Giudici, tanti altri, in genere preferisco leggere e approfondire i poeti già morti e canonizzati, eventualmente parlarne male o parlarne bene così non si offendono o non s’inorgogliscono. I poeti muoiono, la loro parola resta.

Almeno tre libri di poesia da cui non ti separeresti mai.
Una raccolta di Eliot, non me ne separerei mai, ma di fatto me ne sono già separata perché l’ho regalata a mia figlia, poi un piccolo libro di liriche siciliana del 500 che ho cercato nella mia libreria per poterne meglio dire ma che non trovo più, l’ultima copia rimasta della mia (prima) raccolta a forza fui precipizio perché è un legato alle mie figlie, ma non oso verificare se c’è ancora. Quindi sono dei legami inesistenti e vacui, se davvero dovessi partire per un’isola deserta e dovessi portare un paio di libri con me porterei la Divina Commedia e la Bibbia.

Un poeta sopravvalutato
Forse la Merini., ma ha molto sofferto e quindi bene così, inoltre grazie a lei molte persone si sono avvicinate alla poesia, è stata una diva, una star. Invece ci sono quelli che sono sopravvalutati e basta, viventi e non, e non faccio nomi neppure sotto tortura.

Un poeta sottovalutato
Molti i poeti sfigati, anche nel web, specialmente quelli del web. Se girano nel web allora li chiamano del sottobosco, o della sottocultura. Ma non dimentichiamoci di quel cantante napoletano uno scugnizzo che cantava nel sottobosco nu jeans e na maglietta e che poi è stato osannato e riverito nel bosco dalla cultura ufficiale.

La tua prima poesia.
Una poesia in dialetto, non avevo ancora compiuto dieci lustri.

Il punto di partenza della tua poesia
Il dialetto e il dolore in generale. Nel particolare una frase che mi nasce spontanea in testa attorno alla quale costruisco o lascio che la frase mi conduca nel luogo sorgente e poi seguo il flusso.

Un verso che avresti voluto scrivere
“Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare” e anche tutto il resto.

La poesia che più ti rappresenta
Non capisco la domanda, se la domanda si riferisce alle mia poesie penso che In stasi irregolare sia l’unica poesia che mi rappresenta totalmente, in fondo ho scritto tanto solo per scrivere quella.

Il tuo ultimo libro
Il sogno è miele, un libro-premio del Premio Else Buiese 2009 edito dal Dars di Udine.

Le tracce tematiche che lo caratterizzano
Scrive sempre delle stesse cose, osservo la realtà e la società e il suo andare verso il nulla ma spero con tutte le mie forze e lo spero sempre che qualcosa accada, che ci sia un ribaltamento della situazione, una mutazione del tempo, una trasformazione del sentire e del cuore.

Una definizione della tua poesia
Come sopra.

Keats sostiene che il timone della poesia è l’immaginazione, la fantasia le vele, e l’invenzione la stella polare. Cosa aggiungeresti?
Per Keats la poesia è dunque una barca? Se così fosse potrei aggiungere che l’aderenza alla realtà è l’ancora che la tiene salda al fondo quando tutto attorno balla.

La qualità che apprezzi maggiormente in una poesia.
La musica, la non banalità, la sorpresa, la verità e l’onestà.

Il futuro della poesia
Non so leggere il futuro.

Un consiglio ai giovani poeti
Non saprei, anch’io sono una giovane poeta, nel senso di poeta esordiente, chiedo io un consiglio a un giovane poeta, i giovani poeti mi sembrano molto preparati, sono ben consapevoli delle loro capacità, sanno come muoversi, più di me che sono un’imbranata.

Un tuo dono poetico ai lettori di Lucani Art

Lascio un augurio poetico a tutti voi.

*

Forse domani un sogno uno spiraglio
forse un qualcosa che ci riguarda tutti
un lascito un legato una carezza un giglio
un germoglio affratellato
forse, se dico forse, sarà reale
domani sarà finito il buio, il temporale.

Antonella Pizzo

(intervista a cura di Maria Pina Ciancio, esclusivamente per il sito internet LucaniArt Magazine)

19 risposte a “Spunti (di)versi con… Antonella Pizzo

  1. Simpatici sia la ricerca nello scaffale che quel capovolgimento della domanda sui consigli ai giovani poeti 🙂
    Davvero buona la sestina in chiusura. Grazie
    Un saluto a Mapi e Antonella
    Antonio

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  2. bellissimo dono in chiusura. Limpida intervista, leggo una donna *semplice* e decisa, determinata nella sua aderenza al reale, che – a mio parere – la salva da qualunque selva o sottobosco che sia.
    complimenti ad Antonella e Mapi.
    nc

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  3. ottima intervista di storica amica dai tempi di di viadelle… un abbraccio a lei e a mp e grazie per il dono apparentemente semplice eppure sofisticato…

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  4. ci sono molti forse nel testo di chiusura e un’amarezza grande nel credere o nel vedere che, ciò che natura continua a fare, germogliare, non accada anche in noi, proiettati verso un futuro a cui arrivano, prima di noi, le proiezioni, i nostri disegni, l’immaginario e l’immaginarlo, quel futuro, restando inchiodati ad un presente come un pozzo senza acqua.
    Se la sete c’è ed è famelica, non si può restare fermi allo stesso pozzo, bisogna mettersi in cammino per trovare altre sorgenti, altri pozzi, ed è questo gesto, quello di calarsi dento il pozzo, quello che credo sia l’azione fondamentale di Antonella Pizzo. Cercare dentro di sè l’acqua, anche se è pericoloso,ma è l’azione che ci consente di cercare la sorgente profonda, quanto tutto è secco, che ci rende vivi,solo con questa consapevolezza si può poi mettersi in cammino altrove.
    La sua scelta, Divina Commedia e Bibbia, nel caso di andare su un’isola deserta, a mio avviso non fa che sottolineare quello che ho scritto pocanzi. Grazie ad Antonella e anche a Mapi, per questi incontri,ferni

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  5. Forse domani…la speranza è appena velata da QUEL FORSE ma non cancellata, non annientata dalla disillusione di oggi. La bellezza è cercata nella fugacità della carezza, del giglio…nella fine del buio: valori non mercificabili né impossibili da realizzzare. Le piccole cose, le più semplici..una chiarità in cui specchiarsi, una clarità nuova che illumini il presente e che renda illustri i giorni altrimenti tristemente consunti.

    Grazie del bel dono,

    Rosaria Di Donato

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  6. Ho trovato tante, tante cose interessanti in questa intervista, ho ritrovato l’Antonella (donna e poeta) che conosco, e l’ho ritrovata anche e soprattutto nella capacità di sorprendermi; ma il suo non è uno stupire fine a se stesso, non vuole sbalordire nessuno, lei è proprio così, sincera, semplice e complicata…sa dire parole nuove, parole “nude”, senza infingimenti.
    Grazie Antonella,anche per il bel dono finale, grazie Mapi:-)
    marina

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  7. Prima di ogni cosa sento il dovere di ringraziare Maria Pina per avermi ospitata nel suo spazio. Grazie!

    antonio
    E’ un piacere per me leggere che la sestina ti sembra buona, sono andata a ricontarla e in effetti è una sestina 🙂 sul fatto che sia buona ti credo sulla parola, a parte gli scherzi grazie carissimo, sei una persona squisita.

    Natalia
    chi mi salva? dov’è la salvezza? l’aderenza al reale a volte c’è a volte mi scappa, ed è un bel problema. grazie anche a te

    Vincenzo
    grazie, di te ricordo sempre il pane di Montefusco

    Roberto
    Ciao, grazie a te per il commento, ci siamo un po’ persi di vista ultimamente 🙂

    Anna
    ovviamente siciliana… come te!

    ferni

    come sempre i tuoi commenti sono ricchi di metafore, in particolare efficace l’immagine del pozzo e della ricerca che muove ogni nostra azione. grazie!

    Rosaria
    Forse, se dico forse. perchè se non lo dico forse non accade, ma forse accade… grazie a te per il bel commento

    marina
    a te non so dire nulla, a un certo punto mi commuono e mi si sbocca il commento

    abbracci a tutti, è stato bello stasera essere qui con voi. antonella

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    • ed è in quel momento indefinito in cui l’aderenza perde presa ma non dimentica, che si sfiora l’illusione della salvezza diventando la tua – solo tua – poesia.
      la salvezza poi? la salvezza è svegliarsi, viversi passo dopo passo, raccoglersi, scriversi.
      non lo so Antonella, la cerco, come tutti
      forse l’ho trovata mille volte ed altre mille volte l’ho dimenticata
      ma non è la salvezza ciò che conta, è il respiro o, forse, solo un dono.
      un abbraccio
      p.s.: anche io siculissima sono 🙂

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      • il discorso sulla salvezza è un discorso complesso, volendo essere pessimisti la nostra vita finisce male perchè ci avviamo piano piano tutti alla meta finale, cioè la morte, volendo essere ottimisti c’è una speranza, la mia è quella di una “vita” che non sia questa. sicula di dove? 🙂 di messima mi pare, o mi sbaglio?

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      • il discorso sulla salvezza è un discorso complesso, volendo essere pessimisti la nostra vita finisce male perchè ci avviamo piano piano tutti alla meta finale, cioè la morte, volendo essere ottimisti c’è una speranza, la mia è quella di una “vita” che non sia questa. sicula di dove? 🙂 di messina mi pare, o mi sbaglio?

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  8. Antonella Pizzo: che solo attraverso vdbd ho imparato a conoscere sia come poeta che come donna di carattere.Ecco, io penso che l’energia dei versi di Antonella non sia che un’espressione-sincera, reale, diciamo una fedele traduzione- della sua energia spirituale, emotiva e psichica. Ha qualcosa di una…regina in tutto quanto fa (ed è).
    La sua poesia mi colpisce sempre.Dire che è sincera, mi sembra riduttivo.Perché non è solo la sincerità che fa il poeta.
    Grazie dunque ad Antonella per essere la donna e la poeta che è.
    E grazie a Mapi, per le sue proposte sempre di alto livello.
    lucetta

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    • Grazie a te cara Lucetta. “Ha qualcosa di una…regina in tutto quanto fa (ed è)”
      Interessante 🙂 sarà che in effetti il mio vero nome è Maria Antonietta? purtroppo sappiamo tutti che fine ha fatto! quindi meglio antonella 🙂 ciao da antonella

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  9. Meglio Antonella, certamente, a me che in ritardo la saluta e ti saluta: la voglia di confrontare se la donna somigli al poeta è qui soddisfatta: entrano una nell’altra, caparbiamente. Direi anche che quel che si dice energia dei tuoi versi, altro non è che un derivarsi dall’intreccio, per me così vitale, nella buone e nella cattiva (sorte): forse da lì il carattere di necessità vitale che la segue. “Vita di un uomo”( Ungaretti, potrebbe essere un calco.. ma solo come progetto). Poi,la narratività, e la lirica si scambiano di ruolo.Un abbraccio Anto!(Chi lo sa se riusciremo a incontraci un giorno, al sud o al nord?! bello sarebbe davvero)Maria Pia Q.

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  10. Un’intervista schietta, rapida e diretta questa di Antonella Pizzo, perchè Antonella è così, non ama i giri di parole, nè le mezze misure, nè tanto meno i formalismi. Ho avuto il piacere di conoscerla, di apprezzarla come poeta e di condividere con lei (e tante altre) il progetto collettivo VDBD, che da qualche anno coordina in rete, con tenacia ed energia, all’indirizzo http://viadellebelledonne.wordpress.com/

    Ti ringrazio per aver partecipato Antonella (della tua intervista condivido la scelta del verso dantesco, la riflessione sui giovani poeti e tant’altro ancora)
    Un abbraccio a tutti
    Mapi

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  11. Ciao Antonella, ciao Mapi scusate il ritardo ma ho letto con molto interesse questa intervista e mi è piaciuta molto l’immagine dell’ancora come aderenza alla realtà della poesia. In effetti di questo c’è bisogno credo e oggi più che mai, forse perchè oggi nonostante si pensi il contrario molte sono le cose (e coloro) che ci distraggono dalla realtà (nonostante tutti i reality!). Un abbraccio. Lucianna

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