[XV] –Rubrica “Profili” a cura di M. P. Ciancio
foglio poetico a cura dell’autore
Questi maledetti poeti
Questi maledetti poeti (finiscono
ogni tanto per essere poeti-maledetti)
sprecano la vita appresso alle parole
inseguono ritmi e dissonanze distillano
metafore macinano ossimori vivono
su piani interferenti e non lo danno a vedere
riempiono la casa di carta (lentamente
restringono gli spazi abitativi
dei familiari) denudano l’anima
con modulata disinvoltura.
Loquaci come compagni di taverna
taciturni come re in esilio
in ogni latitudine stanno a disagio
e si adattano comunque.
Nemmeno loro sanno che pesci sono.
Giocolieri della parola trapezisti
del logos leggono – attraverso
il proprio – nel cuore degli uomini
esplorano spazi e tempi colgono
essenze tessono con aghi invisibili
arazzi segreti che svelano il mondo
e quanto lo sovrasta. Fregano in curva
i filosofi che – piegati dal peso
dei loro tomi – imbrigliano l’universo
in schemi concettuali. Stanno
come ricci nel petto dei potenti
anche quando non ne hanno intenzione.
Non vale la pena tormentarli o blandirli
(per loro pervasiva retrattilità)
questi maledetti poeti meglio lasciarli
rosolare al loro stesso foco.
Lucio Zinna
da “La porcellana più fine”, Editore Sciascia, Caltanissetta-Roma, 2002.
nn lo conosco ma scrive molto bene e con contenuti alti, mi piace.. un mio saluto a lucio zinna e alla gentile e cotese padrona di casa, bella la sua domus..
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e sembrano acciughe quelle righe di scrittura,in picchiata verso la luce
per farsi azzure o sprofondare in un fondale dove solo i poeti sanno n(u)otare la luce che incorporano. Grazie.ferni
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Assolutamente sì, restringere gli spazi abitativi dei famuliari con la poesia è cosa buona :). Come questa poesia tesa tra gioco, ironia e verità.
Ciao!
Liliana Z.
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Caramente ringrazio l’amico Lucio per questa sferzata ‘ironica’ e ‘autoironica’ su poeti e poesia e per aver saputo cogliere gli aspetti più contraddittori e bizzarri dei trapezisti della parola…
Un saluto infine a Roberto, Ferni e Liliana.
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Molto belli questi versi pieni di ironia e di verità “loquaci come compagni di taverna, taciturni come re in esilio
Ecco il poeta allo specchio.
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