POETANDO/ Rubrica di poesie sulla poesia (15)

In quel transito notturno, improvviso, viscerale ed ermetico, dal silenzio alla voce, sono germogliate da sempre mille domande e interrogativi sulla poesia, eppure “ciò che in fondo desidero/ da una poesia/ è/ che possa essere letta/ lentamente/ che si possa invecchiare/ tra una parola e l’altra”. Ecco una delle tante, belle e significative idee di poesia, quella di Goran Tunstrom, ma di seguito riporteremo i testi di alcuni amici poeti del nostro tempo, che hanno raccolto la provocazione e che con piacere hanno contribuito ad arricchire il dibattito.

Poesia in figura di donna di Ariodante Marianni

I
Sei entrata in me
usando un grimaldello
o una parola d’ordine,
hai spalancato la mia porta
come se la casa fosse tua.

Io tremo e palpito ogni volta
che mi sorridi,
o fai cenni e promesse,
e quasi chiedo aiuto se il tuo sguardo
diventa di velluto.

II

La tua assenza è un tormento,
non aver tue notizie un buco nero.

Ma se di colpo arriva la tua voce:
scorre calma ogni vena, si fa luce.

III

Desiderarti è il privilegio che mi dai,
e io ti aspetto, mia desiderata,
mia droga in crisi d’astinenza,
scaglierei a terra, le calpesterei,
quelle lancette tanto frettolose
che ora sembrano ferme,
incollate al tirannico quadrante.

IV

Tu che svegli i dormienti
e fai rivivere i morti,
felice chi conosce le tue labbra
e dai tuoi sensi apprende
la tua sintassi priva di parole
porta santa che aprendoti dischiudi
favi colmi di miele.
V

Sei venuta a trovarmi, questa notte;
sei entrata in silenzio nel mio letto,
e mi hai sfilato l’anima
e vi hai messo il tuo corpo.
Ho cominciato a recitare
le mie parabole e i miei salmi
senza aprire mai bocca né ascoltare
che le ondate del sangue
che spingevano al largo
e il vecchio gufo della scienza
che uggiolava alla luna come un lupo.

(da Una strana gioia, Manni 2003)

2 risposte a “POETANDO/ Rubrica di poesie sulla poesia (15)

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