Infinite penombre sopra spicchi
di seminata umanità spruzzate
su terre scoscese dove forconi
hanno lasciato segni rossi e neri:
Eboli è più vicina. Dicono.
Eppure segreta ribolle la Trisaia,
doppia suona la battuta a Melfi,
mafie vicine spaventano rocche
e borghi tranquilli, troppo tranquilli:
aspetta Basilicata, aspetta…
Vite confuse di fede e silenzi
sciolgono speranze in figli spenti
mentre oro nero e verde parco
ingrassano maiali in doppiopetto.
Squallidi parolai s’infilano
potenti nei nostri rari presepi
a rimestar la fuffa e calano
serrande, sfumano mestieri:-E tu?-
Aspetta ancora un po’, vorrei veder
sorridere la mia gente. Finalmente.
Gerardo Acierno
(Pignola, Basilicata)
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Non ho ben capito i puntini sospensivi e le parentesi….
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Niente di grave Gerardo. L’articolo è stato ribloggato in automatico su un sito salernitano aggregatore di notizie
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Va bene, Maria Pina. Ma ho visto il blog e c’è soltanto un quadro nero…come il mio presente!
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