Non porti domande
Osserva la peonia
Dolce cosciente
assennata nell’ombra
Fiore nel colore fissa l’amore
Che ti fu negato e Joy
Ferma adagiata al suo lato
L’accarezza il pioppo
Che sorride nel vento
La maturità è tempo trascorso
Alla sua ombra
Non porti domande – fa come l’animale !
Solo attendi
Attendi che passi
E osserva la peonia
La peonia
Peonie
E poi… poesie
I flourish in the shade
–
Prova
i cuori si sfiorano solo per un attimo
poi cadono nelle miserie umane
anche questa infatuazione di vita è passata
alla finestra la notte stende tappeti di grilli
e il glicine è assennato immobile di notte
siamo sotto la pioggia come la prima volta.
**
Sempre – noi
mani, tra le mani intrecciate
sul ciglio dell’abisso
cerchiamo un appiglio
sotto la foglia della vigna
il capo sulla zolla
il corpo tra i solchi -steso
fissiamo chiudersi grigio
il cielo di fronte a noi
trovare il capo del filo? che importa?
seppur così in fondo
ancor benevolo è il cielo
Isola
“Caminhar caminhar…!
O deserto primeiro
O mar depois…”
Olavo Bilac
solitario ci appartiene
il marciapiede
dove la radice emerge e
spacca il selciato in cento vene
mani di strega
alla luce del lampione
il fruscio delle foglie
del pioppo e dal balcone
la luce tenue alla finestra
figura la famiglia
intorno al tavolo
anche il sogno intellettuale
dell’isola svanì
relazioni cercavamo
tavoli a cui sedersi
intorno a cui riunirsi
la strada è in salita
prevede gradi di resistenze
pruneti e melograni
guardiani dell’individuazione
spazi di pace e sole
come radure di luce
il cuore cura larghe onde nere
su una zattera le cime
ben legata alle bitte
una casa
camminare camminare…!
prima il deserto
poi il mare…
**
padre
hanno steso cemento dove
sorgeva la vecchia masseria
la rosa non sboccia più
secca in un pugno di sangue
il prato strinato dal sole
il girasole difende ancora
il confine del fondo
le stelle sfrigolano in cielo
i grilli concertano storie
il glicine resta assennato
immobile di notte
padre
non trovo la penna
e alle dita non scorrono
parole
il cuore è nudo
muto in strada
il fiume carsico a fatica
si apre in noi
riconosciamo la lotta
cerca ancora ciò che non siamo
per quella incapacità di vivere
di chi accoglie versi
ed in occasioni
trova pace
il grande sonno verrà
che fermi il bla bla bla di fondo!
padre
la casa ha crepe
sarà il caso quindi
di studiare la resistenza
la vacca erra nel meleto
profilata al chiaro di luna
osserva di sbieco
indecisa al filo spinato
tutta in sé ha senso
intorno il resto di niente
per quanto tempo vivrai così?
la vita non è poesia
Aspettami*
Questa poesia è per ARB
che mi ha indicato la rotta giusta.
E con amore alla sua storia personale.
Le labbra rosse erano
erotici fiori di bouganvilla e
baciavano il muro bianco di calce.
Il vecchio contatore era
fermo da anni
sul muro sbrecciato.
La sedia era accanto all’ingresso
dell’orto bruciato.
In fondo, la lamiera corrugata
del capanno smarrito.
Al di là, un pezzo di mare
blu ondulato.
Ascoltavo le palpebre dell’onde
sfiorare la spiaggia, mentre lei
-stesa nel letto del mare di lenzuola
chiudeva gli occhi.
Ora lo so – Grecia: non seppi scegliere
tra lei e la strada.
Vidi fuochi in lontananza bruciare sui pendii
e- nella mente- il suo volto invecchiare.
In strada, voci bianche si rincorrevano
gridando: perimene perimene…*
Vengo via con te.
Kalami, Corfù, Ottobre 2009
–
Marina d’Albori
elementi di paradiso
il cuore ancora ritrova
a mezza costa
il merletto di una torre
il pino l’oleandro il cactus
in comunione d’intenti
a ricamo del senso
un bimbo traccia traiettorie
indecise coi piedini tra le spume
sulla sabbia
in alto sulla roccia butterata
l’acne dei fichi d’india.
William Stabile
grazie Mapi!
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la poesia sincera, terrena ti avvolge in un abbraccio ❤
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la poesia sincera, terrena di William Stabile ti avvolge in un abbraccio ❤ fraterno ❤
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La vita ha bisogno di poesia.. E sicura mente William Stabile ha celebrato questo magic sentimento con L’arte poetica.
Lui sa dare voce a L’anima..
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Malinconia e ricerca, sono i tratti predominanti di questi racconti. Il poeta è smarrito e vaga sull’isola, chiama, quasi invoca. Lotta alla ricerca di ciò che non è, per quella “incapacità di vivere di chi accoglie versi ed in occasioni trova pace”. Amori perduti, lasciati svanire forse per quella paura di scegliere tra le e la strada.
Eppure, quando sembra lontano da stesso, quando tutto sembra perdersi nell’oblio, eccolo lì il Glicine, fermo e assennato e immobile, che tutto domina e da’ pace e giustizia. Sono solo piccoli spunti, in realtà ogni verso meriterebbe lo svisceramento del pensiero.
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I tuoi versi, specialmente quelli più datati, magari scritti in Grecia, mi riportano ad un tempo in cui viaggiavo tanto, esplorando: io leggevo te e tu me, e ci scambiavamo impressioni, raccontandoci i nostri disagi, rivelando le nostre aspirazioni, e sparando qualche cazzata. Provo un po’ di nostalgia.
I miei passaggi preferiti:
“per quanto tempo vivrai così?
la vita non è poesia”,
“i cuori si sfiorano solo per un attimo
poi cadono nelle miserie umane
anche questa infatuazione di vita è passata”,
“il grande sonno verrà
che fermi il bla bla bla di fondo!”
Ciao Will!
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