TUTTO SEMBRAVA FISSO
Tutto sembrava fisso
immobile purissimo
verso le colline che scoloravano:
lì d’estate vi bruciavano, i fiori,
nella sua assai nuda mano
una striminzita linea
solitaria terminale.
Attraverso
l’arco bianco delle mille morti
-sotto alberi la cui ombra olivastra
annega l’azzurro dell’ala di uccello-
distinse le venature azzurre dei loro corpi,
c’era un tumulo giallastro
(e un mazzo di papaveri in un vaso azzurro)
nella morbida marea verde
una strada metallica.
Era come guardare
nella cavità di una pietra blu scuro
e c’era qualcosa di definitivo
di suggellato:
lei provava una appassionata tenerezza,
per tutti quei fiori accesi
senza stagione.
(7 agosto 2022)
(testo inedito e immagine di Dominica Villa)
Una poesia malinconica e suggestiva, di una carica interiore e di una bellezza struggente. (M.P. Ciancio)
Che ricco e bel blog..complimenti)
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