
Tra Ruvo e la campagna dopo il ‘43
a Gino e Michele
Colgo le lacrime, come in un setaccio,
quelle narrate, quelle che non vidi,
le lacrime versate da mio padre,
per sempre ragazzino, sopra un treno.
“Hamsterfahrten” era il nome in tedesco.
Portavano patate, lui e il fratello
e “fare incetta” è solo un dire falso
per due ragazzi tra armistizio e pace.
Di tutto quello che insegnasti, padre –
è stato tanto, ma io rintuzzavo –
vorrei chiederti il pianto e le parole
per quel sacco sudato e requisito.
Anna Maria Curci, 28 gennaio 2021
(testo inedito su cartaceo)