
“Il ponte sulla Drina” è un romanzo storico ambientato a Visegrad, una cittadina bosniaca ai confini con la Serbia, tra il quindicesimo e il ventesimo secolo.
“Per la maggior parte del suo corso il fiume Drina si apre la strada lungo strette gole tra montagne scoscese o attraverso profondi canjon dalle pareti a picco. Solo in alcuni tratti le sue rive si allargano in aperte vallate formando, su una o su entrambe le sponde, distese armoniose a volte piane a volte ondulate… Una di queste vallate si forma qui, presso Višegrad.”
Con questa bellissima descrizione, l’autore ci trasporta tra le gole sopra quelle acque che saranno lo scenario di eventi storici durante quattrocento anni. In questo libro si ripercorre la storia della comunità di Višegrad, in Bosnia, dalla costruzione del ponte fino alla sua parziale distruzione. Il ponte è il luogo di incontro di diverse etnie, lontane per razza e soprattutto religione, quella cristiana e quella musulmana. E quello che all’inizio viene costruito come un ponte di separazione e confine tra mondi diversi, diventerà nel corso del romanzo, luogo di vita quotidiana in cui si incroceranno le vicende umane e storiche di più popoli. Tutte le volte che s’incontrano sulla “porta” del ponte, la Kapija, esse diventano una cosa sola, si fondono, abbandonando le precedenti rivalità.
Un romanzo che alterna pagine corali e prettamente storiche, a pagine descrittive di immensa bellezza. Parole che fluiscono come le acque del fiume di cui si parla diventando esse stesse le protagoniste di un romanzo che non ha personaggi principali. Andric trasporta il lettore nel profondo di conflitti umani e religiosi di una terra da sempre tormentata, riuscendo però a rendere le vicende narrate, universali e oltrepassando i confini temporali e spaziali.
Antonella Malvestiti