‘La religione della bellezza’ di Ilaria Giovinazzo


Nota di lettura di Patrizia Baglione


“Appartenere alle nuvole,
porsi come girasole alla luce,
libera ghianda in evoluzione di destino.
Sciogliersi e sorridere
come il ghiaccio innamorato del sole,
senza dolore.
Essere. Essere. Essere.
Senza convincimento di peccato”.

*

Come in ‘Storia della bellezza’ di Umberto Eco, Ilaria Giovinazzo piega la parola alla forma etica ed estetica. Un testo dedicato alla grazia, alla fede, non solo religiosa ma soprattutto umana. Un incessante perdersi pagina dopo pagina, per ritrovarsi poi di nuovo interi. La Giovinazzo è attenta alle questioni ordinarie della vita; cerca di far lievitare il tutto come una sorta di nuvola gentile sopra ogni cosa.
Una poesia delicata, matura, consapevole del corpo e dello spirito che lo abita. Un linguaggio animato, pieno di calore e colori tenui. Esserci e il non esserci allo stesso modo. Quasi a citare il pensiero di Carmelo Bene ‘Non esisto dunque sono’. Perché il non esistere contempla tutta la forza di essere in ogni luogo, casa, profumo. La libertà di scegliere, sempre. Ed é a questa filosofia che Ilaria Giovinazzo si fa portavoce; versi liberi a decidere ogni strada, a cadere in qualsiasi momento.
Al ritorno rilucente dell’armonia.

*

Sono composta di silenzi
e ubriacature d’anima
che non riesco a nascondere
e fede in orizzonti lontanissimi.
Paio vivere di poco
ma l’infinito abita
dentro le mie cellule.

*

Il linguaggio delle ossa
è la mia unica disciplina.
Quel peregrinare incerto dei muscoli
fin dentro lo scheletro,
oltre il confine della separazione.

*

Sono la donna divisa in due.
Ho squarci profondissimi
appena sotto la pelle,
invisibili agli occhi dei ciechi.

Ilaria Giovinazzo

foto Dino Ignani

Nata a Roma nel 1979. Laureata in Lettere con una tesi in Storia delle Religioni. Arteterapeuta plastico figurativa e docente di Lettere e Storia dell’arte nelle scuole superiori. Ha pubblicato i seguenti romanzi Anime perdute (Effedue, 2001), Non posso lasciarti andar via (Prospettiva, 2005), Donne del destino (Besa, 2007) e le raccolte poetiche Come un fiore di loto (Ensemble, 2020), La simmetria dei corpi, con la prefazione della poetessa siriana Maram Al-Masri (Ensemble, 2021), La religione della bellezza (PeQuod, 2023). Nel 2022 pubblica anche libro illustrato per bambini Life. 10 cose importanti (Fuorilinea) e nel 2023 cura la plaquette, edita da Ensemble, dell’evento Sinfonie Poetiche. Concerto per corde e fiati da lei ideato e diretto. Sue poesie sono state pubblicate su antologie, riviste specializzate, antologie e blog (De sur a sur, Atelier, Metaphorica, Transiti Poetici, Formafluens, Inverso Giornale di Poesia, La Bottega della Poesia de La Repubblica, Centro Cultural Tina Modotti). Ha ricevuto premi, segnalazioni e menzioni d’onore a diversi premi, tra cui il Premio Internazionale di poesia Ossi di seppia e il Premio Lorenzo Montano. Attualmente vive e lavora tra le colline sabine.

Ilaria Giovinazzo, La religione della bellezza, Postfazione di David La Mantia, peQuod 2023

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