“Distanze verticali, Escursioni poetiche sulla montagna” a cura di Irene Sabetta

Esce un nuovo numero delle antologie Nuova Luce edite da Macabor Editore “Distanze verticali, Escursioni poetiche sulla montagna” a cura di Irene Sabetta. Per un poeta, pensare alla poesia della montagna, è collegare immediatamente la scrittura in versi a nomi come Antonia Pozzi o Giosuè Carducci, con i loro luoghi montani di vacanze, da cui hanno tratto ispirazione per i loro versi. Entrambi hanno fatto ricorso a un fitto repertorio geografico, legato ai territori di frequentazione come elementi costitutivi della loro poesia. E anche la curatrice introduce la sua nota iniziale al libro proprio con uno scritto di Antonia Pozzi sull’esperienza di raccoglimento, benessere, libertà che infiamma l’animo del poeta a contatto con la natura incontaminata nel percorso di risalita verso le ‘alte vette’ del nostro territorio. Come giustamente afferma la curatrice del libro, non tutti i poeti antologizzati sono scalatori o alpinisti,“ma ciascuno di loro ha una relazione intima e viva con la montagna. Montagna intesa come ambiente geografico, luogo fisico o luogo immaginato, figura del linguaggio, simbolo, allegoria. Montagna vista dalla vetta, oppure osservata dal basso o da lontano sullo sfondo del paesaggio. Montagna come meta da raggiungere, chimera o precipizio, montagna che accoglie e montagna che incombe e minaccia”. Ecco allora che per ognuno la montagna rappresenta lo spunto di partenza per riflessioni più ampie, da cui emerge un aspetto essenziale della produzione lirica legata alle alte quote, che è quella del poeta umile -in ascolto di sé e della vastità degli scenari aperti che gli si aprono innanzi- in un’oscillazione continua tra slancio vitale e raccoglimento interiore. Gli autori antologizzati appartengono a diverse generazioni e rappresentano un po’ tutte le regioni d’Italia. Ciascuno è presente con tre testi, li elenchiamo di seguito: Marco Bellini, Remigio Bertolino, Stefania Bortoli, Maria Pina Ciancio, Danila Di Croce, Carlo Di Legge, Annamaria Ferramosca, Stefano Guglielmin, Paola Loreto, Annalisa Manstretta, Piero Marelli, Alfredo Panetta, Margherita Parrelli, Paolo Polvani, Lorenzo Rapisarda, Annalisa Rodeghiero, Silvia Rosa, Adriana Tasin, Edoardo Zuccato. Dalla lettura di questa antologia si evince che ogni poeta nel suo piccolo coglie effetti e trame di un mondo magico sospeso e di straniamento sull’immensità, che è al tempo stesso intimo e universale.

Maria Pina Ciancio

Irene Sabetta vive ad Alatri, dove insegna Lingua e letteratura inglese al liceo. A scuola coordina anche da molti anni un laboratorio teatrale.  Suoi testi sono presenti su diversi blog, in antologie curate da vari editori, in poemi collettivi e riviste letterarie on line e cartacee. Nel 2018 la casa editrice LietoColle ha scelto alcune sue poesie per l’Antologia iPoet. Nello stesso anno è uscita, per le Edizioni EscaMontage, la plaquette Inconcludendo. Nel 2020 ha pubblicato la raccolta Il mondo visto da vicino (Il Convivio Editore), con la prefazione di Beppe Sebaste. Collabora con la rivista periodica Formafluens – International Literary Magazine, diretta da Tiziana Colusso, e con Poetanza Web Radio. Partecipa a reading e maratone poetiche.

Riferimento esterno al sito dell’Editore Mcabor per acquistare il libro.

Lascia un commento