Spunti (di)versi con… Cristina Polli

I POETI SI RACCONTANO
Intervista sulla poesia a cura di M. P. Ciancio


Oggi intervisteremo per i lettori di Lucaniart Cristina Polli, che ha da poco dato alle stampe una raccolta poetica dal titolo “Case“, Il Convivio Editore, collana Ormeggi, classificata seconda al Premio Carrera 2023. Cristina è nata a Terracina e vive a Roma dove insegna nella scuola primaria. È responsabile del gruppo di Roma del Lend- lingua e nuova didattica. Ha esordito con la silloge Tutto e ogni singola cosa, Edilet, 2017, vincitrice del concorso “L’albero di rose” 2019 e Premio della Giuria nel concorso “Città di Grosseto – Amori sui generis” 2019. Nel 2020 ha pubblicato il poemetto Quando fioriscono le tamerici, FusibiliaLibri e nel 2021 la silloge Distrazioni, Edilet, classificatasi al terzo posto del Premio Città di Latina 2022. Finalista in vari concorsi letterari, sue poesie sono comparse in vari blog e siti letterari. È presente inoltre i svariate antologie letterarie. Cura un blog personale aperiodico: https://cristina-polli.blogspot.it

Poesia: passione, libertà…  necessità

Necessità prima di tutto: necessità di cogliere il vero, di scavare, di vedere altro, di conoscere me stessa. Libertà dagli schemi di pensiero e giudizio precostituiti. E poi guida, la poesia è per me guida e viatico

I desideri di un poeta

Ritrovarsi, cioè trovare se stesso, come persona, come passaggio della voce, dei sedimenti che in essa si sono raccolti, del respiro che le è stato dato e le viene dato dagli incontri, dall’esperienza e dall’intuizione della differenza. Scoprire la differenza, intuire quel qualcosa di inatteso che ci fa fermare: non la mancanza di qualcosa, ma un dono che arriva con l’ascolto, con la disponibilità a essere immersi nell’ascolto, a incontrare.

Una tua definizione di poesia

Non la definisco, definirla vuol dire limitarla: la poesia vuole attitudine all’apertura e contemporaneamente la capacità di rinchiudersi nel seme per germogliare.

Il ruolo della poesia oggi

Creare legami tra il sé e il mondo, unire le persone.

Da dove viene la parola del poeta

Da una interrogazione continua, dall’attenzione vigile e costante, dal dettaglio e dal sacro stupore:  la parola della poesia è primigenia, tanto attuale quanto primitiva

I tuoi poeti preferiti

Rilke, perché sublime e di sublime abbiamo assolutamente bisogno specie in questo tempo di prosaico multiverso; Keats, perché fa sognare e dice grandi verità; Pascoli perché il suono è evocazione e sogno; Ingeborg Bachmann, perché crede nel canto e nella complessità e le rivendica; Cristina Campo perché il viaggio nella sua poesia è rivelazione di quanto possa l’intreccio tra la conoscenza e l’ardire della parola.

Almeno tre libri di poesia da cui non ti separeresti mai.

Non mi separerei da tutti gli scaffali di poesia. Sono affezionata a molti libri di poesia, tra questi: Le elegie duinesi di Rilke,  Canto alla durata di Peter Handke, Poesie di Keats, La tigre assenza di Cristina Campo, C’è modo e modo di sparire di Nina Cassian, In un soffio tra gli aceri di Ain Kaalep, Averno e L’Iris selvatico di Louise Glück, State of exile di Cristina Peri Rossi

Un poeta sopravvalutato Un poeta sottovalutato

La poesia trascende i poeti: la qualità la dice il tempo e la capacità del dire poetico di creare cambiamento: non l’alambicco, ma l’essenza.

La tua prima poesia

Ho iniziato a scrivere poesie all’improvviso, non avrei mai creduto di farlo. Non ricordo quale sia stata la prima, ma ricordo benissimo il momento e la sensazione: stavo facendo una passeggiata sul lungomare della mia città da sola, è stato come se improvvisamente cascasse un velo che aveva coperto le cose. Da lì si è aperto un varco. Forse la poesia mi ha restituito l’amore che avevo sempre avuto per lei e che non avevo mai potuto manifestare.

Il punto di partenza della tua poesia

Riconoscermi come un essere che prima di tutto esiste e che da questa esistenza germina attenzione verso – l’altro, il mondo, la propria verità e autenticità; scavalcare l’imperativo della produzione e dell’omologazione

Un verso che avresti voluto scrivere

Solo e pensoso i più deserti campi”: in realtà avrei voluto scrivere tutto il sonetto

La poesia che più ti rappresenta

Quella di Petrarca appena citata.

Il tuo ultimo libro

Case, Il Convivio Editore 2023

Le tracce tematiche che lo caratterizzano

È una ricerca tra memoria e ricordo del mio rapporto con le case in cui ho vissuto, luoghi che hanno creato e modificato la mia esperienza, il mio sentire e che io stessa ho creato e definito ridefinendo me stessa. Un lavoro che mette in luce dei forti contrasti.

Una definizione della tua poesia

Io sono nella mia poesia, non ho il distacco che mi consentirebbe di darne una definizione

Keats sostiene che il timone della poesia è l’immaginazione, la fantasia le vele, e l’invenzione la stella polare. Cosa aggiungeresti?

Che la poesia deve rendere presente il vero poetico, quel vero che ci riguarda tutti, non solo i sentimenti e le emozioni, ma le cose come sono, le cose materiali e spirituali rese essenza

La qualità che apprezzi maggiormente in una poesia.

Che sia una poesia, che nello spazio dei versi dica altro, magari il sublime, l’inarrivabile, la tensione a

Il futuro della poesia

Il futuro della poesia sta nell’educazione alla poesia, una educazione che non ha mai fine, né può averne. E l’educazione alla poesia deve essere intesa come partecipazione di tutti: bisogna intrecciare attitudine, conoscenza e esperienza; portare un cambiamento nell’atteggiamento verso la poesia. Anche per quanto riguarda manifestazioni e pubblicazioni, libri e raccolte di poesia, bisognerebbe lavorare di più sulla loro diffusione: parlare di poesia non solo nei circoli e nei luoghi deputati e non solo ai poeti. La poesia è di tutti e deve uscire dalle nicchie senza svilirsi.

Un consiglio ai giovani poeti

Non un consiglio, ma un augurio: immergersi nella lettura e nell’ascolto.

Un tuo dono poetico ai lettori di LucaniArt

Leggo di una donna,
della sua passione orgogliosa.
Non sono rimasta uguale
alla donna di ieri, ho lasciato
spazio all’incoerenza e tempo
al disfarsi del luogo comune.
Il viaggio è troppo lungo,
l’ho scelto per i suoi giri oziosi
tra le campagne e le periferie.
Leggo, ma vedo il tuo volto
tra i segni che ormai
si dileguano al mio sguardo.
L’aria è grigia e tutto è avvolto
in un silenzioso distacco.

È un inedito di alcuni anni fa, una testimonianza del lavoro di ricerca, scavo e visione che cerco di portare avanti.

Ringraziamo di cuore Crsitina Polli per questa bella intervista.

Il suo blog personale qui: http://cristina-polli.blogspot.it/

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