I POETI SI RACCONTANO 30
Interviste sulla poesia a cura di M. P. Ciancio per il blog letterario LucaniArt Magazine
Poesia: passione, libertà …
E impegno. Impegno nel senso di “partecipazione, anche coi nostri atti di poesia, alla costruzione di una società libera e giusta, cosciente ormai di potere progredire solo nella pace e nella concordia fra i popoli”.
I desideri di un poeta.
Più che un desiderio, un’utopia: contribuire, appunto, a migliorare se stesso e il mondo che lo circonda.
Una tua definizione di poesia.
Non ho mai avuto l’ardire di elaborarne una mia, ma ne ho adottato una assai felice di Miguel De Unamuno: “La poesia può condurre l’uomo dallo stato di natura a quello di spiritualità”.
Il ruolo della poesia oggi.
Guardare più che mai all’uomo e all’universo che è in lui.
Da dove viene la parola del poeta.
Come asserisce Franco Fortini, “dalla esperienza che si trasforma in coscienza”.
I tuoi poeti preferiti.
Omero, Dante, Edgar Lee Masters.
Almeno tre libri di poesia da cui non ti separeresti mai.
L’Odissea, la Divina Commedia, L’Antologia di Spoon River, Poesie Siciliane di Paolo Messina.
Un poeta sopravvalutato.
Non so.
Un poeta sottovalutato.
Non so.
La tua prima poesia.
Trattava dell’Inverno, alle Elementari, ma non ricordo altro.
Il punto di partenza della tua poesia.
Il mondo dentro e attorno a me.
Un verso che avresti voluto scrivere.
“fatti non foste a viver come bruti”.
La poesia che più ti rappresenta.
Aschi e maravigghi di Sicilia.
Il tuo ultimo libro.
LA CASA VIOLA, del 2010.
Le tracce tematiche che lo caratterizzano.
Le delinea oltremodo bene Flora Restivo nella sua ampia e puntuale prefazione: “l’incessante studio sulla parola, il rispetto per la materia scelta come mezzo espressivo, uno spinoso lirismo, in una silloge in cui le poesie, pur creature a se stanti, valide perciò singolarmente, compongono altresì un canovaccio, una storia con un fil rouge che è l’uomo, il bene e il male, i complessi rapporti che ne seguono, il cui percorso spazia nella storia, nella cronaca, nel passato e nel presente, nelle mille ambivalenze del reale, nelle sue contraddizioni”.
Una definizione della tua poesia.
Ancora quella di Flora Restivo nella quale appieno mi riconosco: “un lavoro svolto con amore e per amore di un poiein in grado di proporre moduli espressivi inconsueti e impegnativi, schemi variegati fino alla corrosività, insoliti nell’ambito della forma, delle strutture semantiche, del metodo di esprimere i contenuti, capace di mantenere intatti nel tempo senso e valore al fine di dare l’adeguato risalto alla nobiltà e alla qualità della scrittura in dialetto, innegabilmente singolare e anticonformista e, altrettanto innegabilmente, impastata di cristallina sicilianità”.
Keats sostiene che il timone della poesia è l’immaginazione, la fantasia le vele, e l’invenzione la stella polare. Cosa aggiungeresti?
Il cielo quale rotta lirica.
La qualità che apprezzi maggiormente in una poesia.
La centralità della parola coniugata alla perizia della sintesi.
Il futuro della poesia.
Il futuro stesso dell’uomo.
Un consiglio ai giovani poeti.
Posso girare loro i precetti che, a suo tempo, ho fatto miei: votarsi toto corde alla Poesia, studiare la Poesia e i Poeti sia classici che moderni, esercitarsi esercitarsi esercitarsi nella scrittura.
Un tuo dono poetico ai lettori di LucaniArt.
Virtuali e guardati
Siddu na vota
stabilisci tu e tu sulu
zoccu e comu e cu cui armari,
goditi ssa frevi.
Unni lu celu
fagghia na scala di battista
e na sinfunia a ogni pidata,
ddocu è la to vasa.
Quannu lu roggiu
scurri nnavanti e nnarreri
e a crapicciu to si ferma e scumpari,
tannu poi vulari.
*
Virtuale e guardati
Se una volta
tu e solamente tu riuscissi a stabilire
cosa come chi della tua vita,
goditi quella febbre.
Dove il cielo
libera una scala di batista
e una sinfonia ad ogni passo,
quella è la tua meta.
Quando il tempo
schizza avanti e indietro
e a tuo piacimento si ferma e scompare,
allora potrai volare.
(intervista a cura di Maria Pina Ciancio, esclusivamente per il sito internet LucaniArt Magazine)
Grande poeta, traduttore e studioso.
Una sua che mi piace particolarmente:
Battaria
(a Flora Restivo)
Avissivu a sentiri battaria stanotti
è sulu l’universu
nna tuttu lu so pisu
chi di ncapu a li mei spaddi
cu tramusciu d’ossa
e sangu e lastimi
paru paru
jusu jusu
nzina a li pedi
scinni
e nesci
e munciuniatu
di li visciri di la terra
subissa
nun vi spagnati.
Frastuono
Se doveste sentire frastuono stanotte
è solamente l’universo
in tutto il suo peso
che attraverso me
con sconquasso di ossa
e sangue e spasmi
per intero
giù giù
sino ai miei piedi
scende
ed erompe
e sprofonda
sgretolato
nelle viscere
della terra
non state a preoccuparvi.
Trad. Maria Pia Virgilio
Un caro saluto a Marco e a Maria Pina.
Abele
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ogni tanto mi scrive Marco, ne sono sempre lieta. Ha una generosità completa, sia umana che poetica:non si risparmia, non si mette in alcun trono, non pontifica. Eppure lo scrupolo con cui lavora la parola è alta ingegneria,serve a tracciare ponti su cui transitano gli uomini, le loro passioni, l’universo intero e intatto,serbato e alimentato scrupolosamente, da vero amante.Non posso che condividere quanto afferma sul ruolo della poesia, anche se, credo lo sappia anche lui, è come riconoscere che la poesia non ha utili, la poesia aiuta l’uomo a dare aiuto a se stesso, a crescere,senza danneggiare il luogo che lo ospita insieme a tutti gli altri esseri.Un abbraccio a Marco e un grazie a Mapi.f
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A proposito della sua Casa viola, osservavo: “Chissà, forse è proprio questa la strada da prendere: un coraggioso plurilinguismo che dia al testo altri respiri, e nuovi lettori…Il verso è asciutto ma gronda di significati, la parola è semplice, spesso arcaica, ma meditata, improvvisamente simbolica. Una poesia che distilla dalla vita e dalla storia la sua filosofia essenziale, che ha col linguaggio un rapporto umile e insieme orgoglioso, rispettoso ma anche aperto a soluzioni originali”
Anch’io, come Fernirosso, sono lieto ogni volta se sento o leggo le parole di Marco.
Inappuntabili anche le sue risposte alle domande di Mapi.
Grazie ad entrambi
Antonio
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“goditi ssa frevi”
Sensibilità antica e forte della parola, radice profonda il suo slancio verso la vita.Pensiero concentrato in questo verso.
grazie Marco.un abbraccio.saluto tutti
margherita
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una voce umana nella poesia contemporanea,che canta.
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difficile per me scrivere per un amico sincero e dotato di grande umanesimo cosmopolita e a dispetto di certa “sentire la sicilia” sotto svariati profili: ma leonardo sciascia, siciliano autentico, non fu il più francese italiano del ‘900? raffinatissimo e intelligente ricordo suoi testi che restano incanti di parole suggestive, sensoriali, un caro saluto a marco e alla mapi, gentilissima padrona di casa..
roberto
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Bella intervista, bella sintesi
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“spinoso lirismo” e “cristallina sicilianità” sono tra le belle e giuste definizioni della poesia di Marco che mi hanno forse colpito di più.E anche la domanda interlocutoria di Roberto ” ma Leonardo Sciascia, siciliano autentico, non fu il più francese italiano del ‘9oo ?” questo per sottolineare l’apertura cosmopolita della poesia di Scalabrino. E il suo suggerimento che ritengo da me condivisibile in modo assoluto : esercitarsi esercitarsi esercitarsi. Insomma, lavorare duramente e intensamente e umilmente, essendo la poesia cosa molto molto seria. intendo quella vera.
GRAZIE ancora una volta a Maria Pina per le sue proposte e un abbraccio -naturalmente freschissimo- a entrambi
lucetta
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Amo la scrittura di Scalabrino per la sua incisività e schiettezza. E’ il suo modo di essere autentico che mi colpisce e mi coinvolge in un vortice poetico in cui sillabe e suoni scandiscono un sentire universale intriso di sicilianità.
Un saluto a Marco e Mapi,
Rosaria
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Chiedo venia a Maria Pina Ciancio e a tutti gli intervenuti per il mio prolungato, involontario silenzio, ma sono stato due settimane esatte senza il computer. Ringrazio dunque, sentitamente, Maria Pina Ciancio per avermi graziosamente ospitato e Abele Longo, Fernirosso, Antonio Fiori, Margherita Rimi, Vincenzo D’Alessio, Roberto Matarazzo, Eleonora Bellini, Lucetta Frisa e Rosaria Di Donato per i loro generosi commenti (a Vincenzo D’Alessio e Eleonora Bellini, se mi comunicano i loro indirizzi, sarò lieto di inviare la mia recente silloge: marco.scalabrino@alice.it). A tutti un cordiale saluto, Marco Scalabrino.
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Vedo adesso la bella intervista, avendo avuto problemi di monitor, che solo ieri, hanno avuto una qual soluzione, con l’acquisto di uno nuovo! Ringrazio Marco per aver citato le mie parole, lui sa bene quanto abbia sempre apprezzato e amato il suo lavoro e quanta sia la nostra condivisione di intenti.
Saluto tutti gli intervenuti e Maria Pina Ciancio.
Con stima.
Flora Restivo.
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