SCRITTORI & SCRITTURA – Incontro con Maria Pia Quintavalla [22]

Viaggio dentro i ‘paesaggi interiori’ di 25 scrittori italiani
(rubrica settimanale a cura di M.P. Ciancio – XXII appuntamento)

maria pia quantavalla

Scrivere è un atto solitario, intimo e privato. Ci vuoi raccontare che senso ha per te la parola scritta e come vivi il rapporto della scrittura con l’altro e con il mondo esterno?
Riprende a distanza di qualche mese la rubrica SCRITTORI & SCRITTURE, per dare voce ad alcuni autori che per vicissitudini personali e/o familiari non erano riusciti ad aderire a suo tempo a questa iniziativa (così ben seguita e apprezzata nel mondo letterario e culturale del web). Inizio questa settimana col presentarvi l’intervento -della mia quasi omonina- Maria Pia Quintavalla:

«Penso che il migliore resoconto di quanto il pensiero poetico fa, a se stesso e poi nella lingua (che concrea), la gestazione in catene sonore dove impazza, prima di calmarsi nella forma da quell’inizio “che ditta dentro”: altro non sia, ab imis, un motus affettivo che lega psiche e soma fino al suo inverarsi, nero su bianco,delle parole scritte.
Tutto questo, trova allora la sua rivelazione in talune poesie –spie, che accadono.
Provo a rileggermi, nei testi di maggiore confessione profezia, lapsus, traducibili al ricostruire.
Le metafore le immagini lè riposte sono già poetica praticata, “Là, che ridiventa IL NIDO” scrivo.
Non ho mai creduto a certo “pensiero debole” declinato in minime forme, compiacenti dove la poesia si finge un parlato- pensiero. La parola scritta perde la sua acqua nativa.
Da Il Cantare escono indizi,”Un idealismo-pensiero che mi delizia / ha la mia donna ideale, sogna/ su tutte le pene delle altre donne”: spiego questo idealismo interno al pensiero come peculiare all’io che scrive, lo definisco capace di sorellanza, e ciò mi delizia perché porta ad una lingua di rosa mistica, che va oltre la cerniera dei corpi; subito poi, si continua a sognare: “indebolita da muri bianchi sognava/.lungo linee di stelle mosse./spazi di lenta costruzione/meno di una poesia” , ove si affaccia anche l’autoreclusione, quel prius che richiederà il gesto poein che la abbatte, nei laborioso viaggio in versi di stelle mosse, gesto però, non ancora poesia.
Ne vanno avanti così altre cinquanta: sono le poesia giovanili de Il Cantare.
Ne Le Moradas “..le sua mani /che scrivono malattia come cambiamento” sono le mani di Jeanne Marie, eroina dei comunardi(sempre un alter ego).La dedico a Fortini, con cui corrispondevo,
”lei (il poeta)perseguiva ma in sogno / d o v e più sogni, più doglie e/ albe allacciate in /eterei coiti tralucevano /esatta dizione del mondo”. Ora che siano i sogni, definiti altrove “ i sempreverdi” levatrice per eccellenza della parola di poesia glielo affido, e chiedo di farsi pratica, verso un’”esatta dizione del mondo”(Utopia, naturalmente). Le parole di poesia diventano in Estranea (canzone) anche, “Una di lei visione foto graffita,/ribaciata di balsamo e stazione ..// acconsentendo una canzone, il figlio”. Saranno “bianche eternivate, /tanto care” , o “bistrate a fuoco, non più a a lutto, canzoni” gli alfabeti nuovi a farsi carico dopo la storia, della parola plurale, libera di poesia!
In “Ecco un io pianetino” prosa poetica di Album feriale, invoco la vicinanza di Dio: ”Se Dio mi ama scrivo e se non scrivo muoio, peggio beccheggio, e stono fino a sera le mie modestissime preghiere che, come tozzi di pane restano là chiuse né con l’acqua si nutrono ma il ristagno che le gonfia e accompagna…può anche farne mollica o semente senza odore della sera”.
Ecco dunque quando è, come è: dove la parola si fa scrittura. In Purgatoriale, infine, invoco per me e la madre: ”Ora ed ancora, libera nos e respira: inspira omnia pensiero mundi..ritornava più altera e allegra..” Pneuma inaugurante, parola vivente oltre la vita, nella comunione dei vivi con i morti».

[giugno 2009]

NOTA

Maria Pia Quintavalla è nata a Parma, vive a Milano.

Ha pubblicato Cantare semplice (Tam Tam 1984), Lettere giovani (Campanotto 1990), Il Cantare (Campanotto 1991), Le Moradas (Empiria 1996), Estranea (canzone) ( Piero Manni 2000, nota di Andrea Zanzotto ), Corpus solum, (Archivi del ‘900 2002), Album feriale (Archinto 2005), Selected Poems (gradiva Editions 2008, N.Y).

Ha curato l’antologia Donne in poesia, tratta dall’omonimo festival (Presidenza Comune di Milano 1985, ristampa Campanotto 1988), che si è ripetuto in appuntamenti annuali.

Ha vinto i premi: Tropea, Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Gold winners Nosside, Marazza Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini Bonacossi, Alto Ionio. Finalista in cinquina al Premio Viareggio 2000. Tradotta in lingua spagnola, tedesca, inglese, serbo-croata.

Cura seminari sulla lingua italiana presso l’Università Statale degli Studi di Milano.

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Maria Pia Quintavalla was born in Parma and lives in Milan.

She published: Cantare semplice (Tam Tam 1984), Lettere giovani (Campanotto 1990), Il Cantare (Campanotto 1991), Le Moradas (Empiria 1996), Estranea (canzone) (Piero Manni 2000, nota di Andrea Zanzotto), Corpus solum (Archivi del ‘900 2002), Album feriale (Archinto 2005), Selected poems (Gradiva Editions 2008).

She edited the anthology “Donne in poesia”, inspired by the homonym festival (Presidenza Comune di Milano 1985, ristampa Campanotto 1988).

She won many prizes: Tropea, Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Gold Winners Nosside, Marazza Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini Bonacossi, Alto Ionio. She was one of the five finalists in the Premio Viareggio 2000.Translations of her poetry in spanish, german, english, serbo-croatian.She organises seminars about the Italian languages among which the Università degli Studi in Milan.

(nella foto in alto, Maria Pia Quintavalla)

6 risposte a “SCRITTORI & SCRITTURA – Incontro con Maria Pia Quintavalla [22]

  1. Grazie, mia carissima M.P!

    Ringrazio te, lo spazio, la bontà e bellezza di tutti coloro che già hanno risposto:
    ringrazio quel tuo dire sottovoce, che la ripresa di interventi di autori che per vicissitudini personali e familiari non poterono..” è segno della tua signorilità d’animo.
    Sei proprio una brava M.P, avente il suo doppio e vice nell’altra, (se ti sarà comodo per scappare in Australia, o simile!),molto grata e qui presente MP. Un bacio a Maria Pina e lodi per la bella iniziativa, grande.

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  2. Anche la poesia può diventare preghiera. La tua sensibilità percettiva (il rafforzativo m’è scappato e lo lascio..) è incredibile! Grazie Mariapia, e un abbraccio a Maria Pina

    Rina

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  3. Ho letto la lunga, quasi un travaglio direi e non ancora concluso, attraversata di una donna dai forti caratteri linguistici, con una spiccata acuta sensibilità, non distaccata da una fede profonda.C’è nelle sue parole terra e aria, c’è la vigilanza costante verso ciò che è la vita, una sostanza preziosa e non c’è tentennamento, segno questo,penso, di una capacità di elaborare il dolore vissuto in profondità senza annichilimento, ma anzi leggendo in esso un particolare segnale che aiuta a costruire il balsamo o il farmaco sanante. Ringrazio sia Mapi che Maria Pia Quintavalla per questo porgersi all’altro e porgere l’altro.fernanda f.

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  4. Nel ringraziare mapi per questo suo viaggio intelligente lungo i percorsi di 20 personalità ideative, i sui “paesaggi”, il paesaggio che si spalanca nel percepire l’opera dell’Amica Quintavalle è paesaggio immaginifico, timbrico: dall’assoluta padronanza della lingua italiana al lasciarsi andare alle necessità dell’ideativo (le contraddizioni tra tecnica linguistica ed esigenze creative restano sempre “cose” fascinose!) resta, poi, il senso musicale delle sue liriche: ricordo quando le chiesi di aderire a “ex libris”, iniziativa che ha coinvolto numerose belle personalità da ogni dove, e lei mi inviò dei suoi testi che mi rapirono e mi fecero vedere paesaggi sonori tra paul klee e jazz contemporaneo, sintesi tra le tradizioni afroamericane e mediterranee e la musicologia classica; un grazie a mapi, un grazie a mariapia per la loro amicizia, per il loro essere Donne di bellissima personalità..
    r.m.

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  5. Restituita a casa (non più in balia di point, dove altri ti pressano) ritorno a casa.
    E che ritorno: di belle amicizie, in queste parole.
    Non uno abbia detto cose se non di VICINANZA, DI AFETTUOSA AMICIZIA, COME LA FAMOSA STRETTA DI MANO CHE UNA POESIA DOVREBBE SEMPRE OFFRIRE. COSì ringrazio Roberto, Maria Pina per prima, Rina, Fernanda Roberto . che mi deve, A QUESTO PUNTO UNA SPIEGAZIONE IN PIù, DICENDO COSE MISTERIOSE E FASCINOSE, ED ANCHE FERNI: VEDETE, IL CAMMINO LO FATE VOI, CON ME.
    LA Strada la conoscevo già ma il suo senso no, è INESAUSTO E SI NARRA SEMPRE INSIEME.. Maria Pia, con affetto.

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