I n s t a l l a z i o n e d e l l ‘ o p e r a p e r v o c e
di Domenico Brancale
La voce è ferma. L’esperienza della poesia di Domenico Brancale sembra sempre vacillare invece di evolversi, si muove per barcollamenti, cadute, strappi e ferite. Ma la voce è ferma.
Sempre. Lancinante e ferma.
La sua voce non è una voce, ma è una ferita aperta.
L’eco di un lamento tanto dignitoso quanto sostanzialmente indecente.
E ora, così cavernosa nel timbro e quindi nel vuoto della sostanza, risuonante, si confronta ancora con la carne dell’essere, l’esperienza della morte.
Ma la morte intesa anche come linguaggio e opera. Perchè quest’ “opera per voce” altro non è che l’ennesima prova di morte del poeta: come sempre, come è classico. La voce evoca le immagini a sè: simbolo dell’assenza, decanta l’horror vacui, la sfiducia nell’uomo.
Sono queste pietre le foglie
che il cielo ha perso
la notte dell’inverno
Il cielo terribilmente sereno
che mi spinse al volo
Tutte le volte
che ci sono passato
per le vie e la folla
io ero solo
più solo di una croce
in mezzo al camposanto
7 croci di un camposanto lucano, i resti di ciò che fu piantato nel nome della nostra morte. 49 pietre del fiume Agri e un altro fiume dove risuona l’acqua da millenni, scorre e ci vede scorrere, dove siamo rimasti, proprio qui nel solco di una voce, che nessun vento sparpaglia e nessun vuoto riempie. Sempre una voce deposta sulla pietra. Sempre un silenzxio piantato dentro questa croce.
Video + Catalogo in due fascicoli, uno dedicato al reportage dell’installazione e l’altro sulla poesia di Brancale con scritti di Vito Bonito, Jonny Costantino e Sandro Sproccati, a cura dell’editore CTL-presse di Amburgo con la collaborazione della Galleria Gasparelli Arte Contemporanea di Fano.
Malformato dalla voce: Domenico Brancale
Sound design: Alessandro GulinoVideo di: Marcello Tedesco, Walter Cosimo Ingrosso
durata 27 min. circa
Produzione video altroESente film Monks Montkeys Economy
in collaborazione con Gasparelli Arte Contemporanea
Teatrino ClandestinoFoto e grafica LucaBolognese.com
[Teatro Sì – Bologna, 6 marzo 2009]
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