I FOGLI DEL FIGLIO
C’era una tolda a forma di vita
e lui voleva che gli assomigliasse
come gli abecedari somigliano alle stazioni
nient’affatto
un alfa di uomo, un omega dei sensi
La (quasi) ballata del figlio e del mondo
I.
Ancora saremo, mio figlio e mio mondo,
un abbraccio deserto (un deserto incendiato)
né padri né fogli un orfano seme
forse un vecchio ritaglio vessato dal vetro
ma il suo inganno mi basta
è un allarme sventato dai ladri
la fuga è finita, ora dondolano gli occhi.
Mi cullo le ossa,
più scure del latte di questa pelle gramigna
se sterile vivo, germino zolle e silenzi
ma non ascoltarmi, figlio donato
se mi segano la lingua non sarà l’ultima volta
per me extraordinaria
appena rinata, ti sgravo di nuovo
(Meth Sambiase, I quaderni dell’agnizione, a cura dell’Associazione Culturale Lucaniart 2013)
Sei una delle Voci più significative e belle del panorama poetico degli anni 10. Complimenti vivissimi e un abbraccio.
Federica Galetto
"Mi piace""Mi piace"
Con piacere, vivo questa parole. Grande Meth!
"Mi piace""Mi piace"
lo splendore. onorata d’averti come Amica.
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: I Quaderni dell’Agnizione « meth sambiase (intheblog)·